Una domanda che molti si sono fatti qualche volta nella vita: c’è un prezzo minimo per la compravendita immobiliare?
Fino a qualche tempo fa si usava dichiarare importi molto più bassi rispetto a quelli effettivi. Ma oggi con leggi apposite non è più possibile.
In questo nostro articolo cercheremo di capire che cosa significhi valore minimo di vendita di un immobile, in cosa consista e come si calcoli.
Il prezzo minimo della casa: il pagamento dell’imposta di registro
L’imposta di registro è una tassa variabile, che fino a qualche anno fa veniva calcolata in base al prezzo di vendita dichiarato al momento del rogito notarile. Per tale motivo, era molto frequente che le parti dichiarassero cifre più basse rispetto a quelle realmente pattuite, di fatto per evadere il Fisco.
Soltanto nel 2015 è stata introdotta una legge in base alla quale si calcola l’imposta di registro su valore catastale. Quest’ultimo si ottiene moltiplicando la rendita catastale, rivalutata del 5%, per 110 se si tratta di prima casa, oppure per 120 negli altri casi.
In ogni caso, per evitare qualsiasi problema, è sempre bene affidarsi all’esperienza dei consulenti immobiliari e di un notaio.
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Come calcolare il prezzo minimo della casa
Quando ci si trova di fronte al notaio per il rogito, se il prezzo indicato è pari o superiore al valore catastale, il fisco di solito non effettua alcun accertamento.
L’imposta di registro, infatti, non si basa sul prezzo di vendita ma sul valore catastale dell’immobile oggetto del trasferimento.
Se l’Agenzia delle Entrate si accorge che esistono delle somme pagate “in nero”, extra rispetto a quanto indicato sull’atto, possono scattare sanzioni non indifferenti.
Pertanto, bisognerebbe sempre avere ben chiara una regola. Il valore minimo da indicare nell’atto, per evitare controlli, dev’essere pari alla rendita catastale moltiplicata per 115,5 (prima casa) o per 126 (seconda casa). Proprio in virtù di quanto già detto in precedenza.
Come spiegheremo meglio qui di seguito, a volte è difficile stabilire con precisione il valore minimo di vendita di un immobile. Un valore, tanto per intenderci, che risulti adeguato agli occhi di tutti, in particolar modo dal punto di vista dell’Agenzia delle Entrate.
Sono tanti i fattori che entrano in gioco, e non sempre ciò che può sembrare un tentativo di frode è davvero tale. Così come non sempre chi vende ad un prezzo piuttosto alto sta cercando di truffare il compratore.
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